abbiamo realizzato la nostra riunione, iniziata quasi puntualmente. Erano presenti: Nayana, Daniela, Alline, Caroline e, con molto sforzo e un po´ di dolore, la Luana (nonostante un morso !).
Ho cercato di esporre in breve qualcosa della mia visione dell´interpretazione e dell´Etica della lettura (a partire dal fatto che Nayana aveva comprato il libro di Hillis Miller, con lo stesso titolo).
In particolare:
le due vertenti della tradizione occidentale in merito alla valutazione sulla scrittura (quella platonica e quella che viene dalla tradizione ebraica o della Cabala: vedere a questo proposto Cabala e crítica di Harold Bloom). C´è un artiocolo mio, che metterò nel mio Blog, su questo aspettto ("Aproposito della traduzione del nome di Dio"). Queste ipotesi sono legate alla visione di Jacques Derrida (Grammatologia) e di altri (Havelock, Ong, ...)
La questione del circolo ermeneutico (Wilhelm von Humboldt e altri), cioè la necessità di fare delle ipotesi (intuitive) e cercare di documentare la loro produttività , per arrivare a una nuova ipotesi... a spirale.
Infine, il problema, fondamentale nel mondo postmoderno, che nonostante tutte le istanze decostruttive o relativizzanti del post moderno, è possibile difendere un´ipotesi di conflitto fra lettore e testo. Cioè sia il lettore che il testo mantengono un´identità, per poter realixzzare il lavoro di interpretazione. Non si verifica una disperisione del senso.
Ogni lettore legge un testo (come una partitura) e da la sua interpretazione. Il testo è slegato dall´autore (non esiste o non è rilevante "l´intenzione dell´autore, perché l´autore ha cessato completamente il controllo sul testo, quando il testo viene publicato).
La lettura equivale a un lavoro doppio di identificazione completa e, allo stsso tempo (paradossalmente) di distanziamento completo. Questo procediumento può portare a perdere il controllo di sé e a impazzire, se non viene fatto con un certo equilibrio.
Alline ha portato una interessante lettuira di Umberto Eco (opera aperta) e i limiti di un pensiero che, visto come una apertura della lettura di Eco, in realtà contiene gli elementi di una delimitazione dell´interpretazione. Cioè il primo Eco già mostra i segni di un Eco posteriore.
Questa lettura, per me è molto importante, poiché dobbiamo imparare a cogliere gli elementi di rottura, le catastrofi del testo (Catástrofe e representação. Org. Marcio Seligmann-Silva e Arthur Netrovski, con un articolo fondamentale di Shohana Fellman: "Educação e crise"). Poiché lo stile è dato dalle catastrofi.
Nayana, invece, si è detta un po´ in dubbio sul tema della sua ricerca (internet e letteratura), che considera tema importante almeno fino alla JIC, ma che pensa di cambiare. Magari studiare Borges (ed io ho suggerito Kafka), poiché Borges e Kafka hanno in comune uno stile del tutto trasparente e ironico, ma che nasconde poi strati ed elementi diversi. Nayana ha consegnato una serie di schede di lettura.
Luana (che è arrivata dopo) ha parlato di alcuni suoi dubbi sulla lettura di una novella del Decameron (Alibech), che ha letto direttamente in italiano.
Anche Carolina ha detto la sua.
Mancano, dunque, di alcuni le schede di lettura.
Abbiamo stabilito per il prossimo martedì 6 luglio la nuova riunione. Ognuno dovrà venire 1) con una prima versione del testo da presentare alla JIC, con elementi iconografici (immagini) e possibilmente già un power point. 2. Con almeno tre schede di lettura nuove (di articoli, capitoli, non di libri interi!). 3. Con alcune idee e problemi "di rottura" sui testi letti.
Mandate, nel frattempo, eventuali notizie della bibliografia che state leggendo, se ci sono libri nuovi o cose interessanti.
Ciao
Andrea
(non correggo questo testo e lo metto così sul blog)
Ho cercato di esporre in breve qualcosa della mia visione dell´interpretazione e dell´Etica della lettura (a partire dal fatto che Nayana aveva comprato il libro di Hillis Miller, con lo stesso titolo).
In particolare:
le due vertenti della tradizione occidentale in merito alla valutazione sulla scrittura (quella platonica e quella che viene dalla tradizione ebraica o della Cabala: vedere a questo proposto Cabala e crítica di Harold Bloom). C´è un artiocolo mio, che metterò nel mio Blog, su questo aspettto ("Aproposito della traduzione del nome di Dio"). Queste ipotesi sono legate alla visione di Jacques Derrida (Grammatologia) e di altri (Havelock, Ong, ...)
La questione del circolo ermeneutico (Wilhelm von Humboldt e altri), cioè la necessità di fare delle ipotesi (intuitive) e cercare di documentare la loro produttività , per arrivare a una nuova ipotesi... a spirale.
Infine, il problema, fondamentale nel mondo postmoderno, che nonostante tutte le istanze decostruttive o relativizzanti del post moderno, è possibile difendere un´ipotesi di conflitto fra lettore e testo. Cioè sia il lettore che il testo mantengono un´identità, per poter realixzzare il lavoro di interpretazione. Non si verifica una disperisione del senso.
Ogni lettore legge un testo (come una partitura) e da la sua interpretazione. Il testo è slegato dall´autore (non esiste o non è rilevante "l´intenzione dell´autore, perché l´autore ha cessato completamente il controllo sul testo, quando il testo viene publicato).
La lettura equivale a un lavoro doppio di identificazione completa e, allo stsso tempo (paradossalmente) di distanziamento completo. Questo procediumento può portare a perdere il controllo di sé e a impazzire, se non viene fatto con un certo equilibrio.
Alline ha portato una interessante lettuira di Umberto Eco (opera aperta) e i limiti di un pensiero che, visto come una apertura della lettura di Eco, in realtà contiene gli elementi di una delimitazione dell´interpretazione. Cioè il primo Eco già mostra i segni di un Eco posteriore.
Questa lettura, per me è molto importante, poiché dobbiamo imparare a cogliere gli elementi di rottura, le catastrofi del testo (Catástrofe e representação. Org. Marcio Seligmann-Silva e Arthur Netrovski, con un articolo fondamentale di Shohana Fellman: "Educação e crise"). Poiché lo stile è dato dalle catastrofi.
Nayana, invece, si è detta un po´ in dubbio sul tema della sua ricerca (internet e letteratura), che considera tema importante almeno fino alla JIC, ma che pensa di cambiare. Magari studiare Borges (ed io ho suggerito Kafka), poiché Borges e Kafka hanno in comune uno stile del tutto trasparente e ironico, ma che nasconde poi strati ed elementi diversi. Nayana ha consegnato una serie di schede di lettura.
Luana (che è arrivata dopo) ha parlato di alcuni suoi dubbi sulla lettura di una novella del Decameron (Alibech), che ha letto direttamente in italiano.
Anche Carolina ha detto la sua.
Mancano, dunque, di alcuni le schede di lettura.
Abbiamo stabilito per il prossimo martedì 6 luglio la nuova riunione. Ognuno dovrà venire 1) con una prima versione del testo da presentare alla JIC, con elementi iconografici (immagini) e possibilmente già un power point. 2. Con almeno tre schede di lettura nuove (di articoli, capitoli, non di libri interi!). 3. Con alcune idee e problemi "di rottura" sui testi letti.
Mandate, nel frattempo, eventuali notizie della bibliografia che state leggendo, se ci sono libri nuovi o cose interessanti.
Ciao
Andrea
(non correggo questo testo e lo metto così sul blog)
OI Carol, pode acrescentar o que Vc disse e eu o incluirei. O mesmo vale para todos. Siulvio, quer escrever algo?
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